
34. Palazzo di Cipriano Pallavicini
25 Marzo 2022
36. Palazzo di Francesco Grimaldi
25 Marzo 2022L’edifico sorge su preesistenze medievali, ancora ben leggibili nel prospetto, al piano terreno, dove si vedono ancora le colonne medievali a rocchi bianchi e neri che delimitavano i portici aperti sul carrubeous rectus (vico Dritto) – asse portante del tessuto medievale che andava dalla porta dei Vacca fino alle pendici della collina di Castello, antica area di insediamento della città, svolgendosi lungo i percorsi oggi di via Del Campo, via San Luca, via di Canneto il Curto – e i beccatelli. Il generale rifacimento che assegna forme rinascimentali all’unificazione di tre unità abitative di schiera è assegnabile al XVI secolo – cui si susseguono ulteriori ristrutturazioni nel corso del XVII secolo – e alla committenza di Niccolò Spinola e dei suoi successori.
Iscritto nel rollo del 1588 a nome di Gio. Battista Spinola, ambasciatore in Spagna e attivo promotore del rinnovamento di piazza Banchi, l’edificio si distingue per la sua scenografica facciata dipinta, definita dagli affreschi di Ottavio Semino (1560) e di Gio. Andrea Ansaldo (circa 1610) dedicati a storie epiche e allegorie, con scene figurate alternate a motivi architettonici oggi scarsamente leggibile se non nelle aree di sottogronda e nel registro superiore: del resto già Federico Alizeri alla metà del XIX ne lamentava la quasi totale scomparsa.
Il palazzo è caratterizzato da un monumentale portale con erme e volute, forse opera di Giovanni Giacomo Parraca da Valsoldo. Il salone del secondo piano nobile presenta una volta affrescata con al centro Il banchetto degli dei, mentre inserite entro cartelle sono le quattro stagioni e vedute di paesaggio. La decorazione, ascrivibile alla seconda metà del Cinquecento, appare oggi di difficile lettura, a causa dei danni bellici che hanno interessato il palazzo.
Bibliografia aggiornata post 1998
E. Poleggi, Genova. Una civiltà di Palazzi, Cinisello Balsamo (Milano) 2002, pp. 93-94 (Palazzo di Nicola e Gio Batta Spinola (1557-1607)
I testi sono stati aggiornati grazie al progetto INSIDE STORIES finanziato a valere sui fondi – Legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO