29. Palazzo di Francesco Maria Balbi Piovera
25 Marzo 202231. Palazzo di Cosmo Centurione
25 Marzo 2022Edificato per Stefano Balbi, “regista” dell’apertura della Strada dei Signori Balbi fin dall’inizio del Seicento, a partire dal 1643 dagli architetti Pier Francesco Cantone, Michele Moncino e Angelo Falcone, l’edificio, iscritto nei rolli del 1664 al secondo bussolo, venne acquistato nel 1674 e completato da Francesco Maria Balbi. Passato in proprietà nel 1679 a Eugenio Durazzo, ne viene terminata la lunga facciata sulla Strada Balbi. Il complesso, sorto inizialmente con una tipologia planimetrica a “U”, continua ad ampliarsi, adeguandosi e traendo occasioni progettuali dai dislivelli del terreno e dall’affaccio sul porto: nel 1681, infatti, si estende la terrazza a mare e, tra l’anno seguente e il 1685 quella di ponente sui vicoli che attorniavano l’edificio. È al termine di questa grande fase di rinnovo che interviene anche la sistemazione del fronte sud, forse ad opera dell’architetto di formazione romana Carlo Fontana, già attivo per il contiguo Teatro del Falcone, che giunge così alla definizione attuale, serrata tra due scaloni simmetrici monumentali e scenograficamente affacciata sull’orizzonte marino: una sistemazione che connette il palazzo con la via stessa, dalla quale si percepisce l’apertura di grande respiro che la dimora rivolge verso sud attraverso il cannocchiale ottico che mette a sistema atrio, cortile, giardino e terrazza, in una pausata sequenza di spazi diaframmatici ma fortemente scenografici.
Passato in proprietà a Gerolamo Durazzo nel 1738 e, alla sua morte, avvenuta pochi anni dopo, a Marcellino Durazzo (1747), l’edificio vive un’ulteriore fase di rinnovo e ampliamento con il compimento dell’ala di ponente del cortile d’onore.
Giunto infine ai Savoia nel 1842 quale residenza reale, appartiene oggi allo Stato italiano, che vi ha insediato uffici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la sede del Museo di Palazzo Reale.
Ai vari passaggi di proprietà corrispondono, oltre all’arricchimento progressivo della grandiosa quadreria ancora oggi in loco, le varie fasi decorative e di arricchimento del palazzo e delle sue collezioni, ancora oggi di grandissimo interesse: negli spazi e nelle sale della dimora si trovano infatti affreschi di Valerio Castello (La Fama), di Giovanni Battista Carlone (Giove e la Giustizia), dei quadraturisti bolognesi Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna (Allegrezza che scaccia il Tempo), interventi seicenteschi di committenza Balbi che si affiancano alla fase settecentesca dei Durazzo, che allestirono la grande galleria degli specchi con affreschi di Domenico Parodi e sculture, antiche e “moderne”. Tra le altre risultano di particolare interesse le Metamorfosi di Filippo Parodi e il possente gruppo raffigurante Plutone e Proserpina, scolpito da Francesco Maria Schiaffino.
Bibliografia aggiornata post 1998
E. Poleggi, Genova. Una civiltà di Palazzi, Cinisello Balsamo (Milano) 2002, pp. 145-150 (Palazzo di Stefano Balbi (1643-1655)).
L. Leoncini, Museo di Palazzo Reale a Genova, voll. 1, 2, 3, Milano 2008, 2009, 2013.
I testi sono stati aggiornati grazie al progetto INSIDE STORIES finanziato a valere sui fondi – Legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO