Palazzo Doria-Tursi è l’edificio più maestoso di Via Garibaldi, unico costruito su ben tre lotti di terreno, con due ampi giardini a incorniciare il corpo centrale. Particolarmente innovativa è l’inedita e geniale soluzione architettonica che, con la successione degli spazi interni (atrio, scala, cortile rettangolare sopraelevato rispetto al portico e scalone a doppia rampa), crea un meraviglioso gioco di luci e prospettive. Dopo i lavori del 2003-2004, tutto il piano nobile dell’edificio è stato aperto al pubblico, integrato nei Musei di Strada Nuova: oltre alle cinque sale destinate a completare il percorso della pinacoteca di Palazzo Bianco con i dipinti del XVIII secolo e con la Maddalena di Antonio Canova, si possono ammirare gli spazi monumentali e una serie di sale che ospitano sezioni diverse delle raccolte civiche: pesi e misure dell’antica Repubblica di Genova, collezioni di monete e medaglie, ceramiche, arazzi, il violino di Nicolò Paganini (1782-1840) e altri cimeli del celebre violinista e compositore genovese che, per testamento, volle destinare alla sua città natale, “onde sia perpetuamente conservato”, il suo strumento prediletto.


Il progetto Loggiato di Tursi intende focalizzarsi su interventi di pulitura e risanamento conservativo dei manufatti marmorei della corte interna di Palazzo Doria Tursi. Il progetto, dunque, mira al restauro e risanamento conservativo dei marmi e delle balaustre del terrazzo soprastante il loggiato della corte interna. I marmi sopraindicati presentano estesi fenomeni di degrado che si esplicitano nella formazione di croste, colonizzazioni biologiche e per la presenza di fenomeni di disgregazione con conseguente polverizzazione dei marmi. L’intervento di risanamento dei marmi prevede preliminarmente l’eliminazione di eventuali concrezioni batteriche e il successivo bloccaggio dei fenomeni di disgregazione, senza interventi ricostruttivi, attraverso le seguenti lavorazioni:
- Lavaggio preliminare con pennelli acqua, spruzzatori e spugne per rimuovere i depositi di sporco superficiale incoerente
- Ristabilimento della coesione del marmo disgregato mediante infiltrazioni localizzate di consolidante inorganico, applicato fino a rifiuto con siringhe, pipette e pennelli
- Stuccatura delle lacune di marmo finalizzata alla protezione della superficie del marmo dall’azione dell’acqua piovana, da effettuarsi con malta a base di calce idraulica naturale e/o calce aerea e polvere di marmo simile per colore e granulometria al materiale originale.